Vissutezza, immediato, nous: termini che ritornano nella riflessione di Giorgio Colli intorno alla mistica e alle modalità di un contatto che precede la rappresentazione e la ragione discorsiva. In questo senso, l’attenzione di Colli si è appuntata sull’insorgenza di tale esperienza soprattutto nei sapienti arcaici della Grecia, analizzati nella loro testualità e fenomenologia, per poi svilupparsi nei termini testimoniati da “Filosofia dell’espressione”. In tale orizzonte, il nome di Plotino ricorre alcune volte, ma non è mai propriamente coinvolto in un esame esplicito. Vale dunque la pena di riattraversare le “Enneadi” per coglierne gli spunti di quella dimensione “eventica” con cui Carlo Diano, per altri aspetti e con altra sistemazione, esplorava l’accadere nell’anima della relazione e del contatto stesso con la “periferia” divina e con l’uno. Spunti che, al di là della teoresi, rinviano a una pratica della meditazione e della concentrazione interiore.